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IL GRAND CANYON DI CHIANG MAI E LA MALEDIZIONE DEI TURISTI MORTI

Nel nord della Thailandia ci sono molte cose interessanti da vedere e da fare. Una delle

più suggestive, e al tempo stesso anche una delle meno conosciute, è il Grand Canyon di Chiang Mai. Si tratta di un luogo molto interessante, per svariate ragioni: ci si può divertire facendo qualcosa di veramente poco comune, ma lo si può visitare anche solo per respirare l‘aria mistica che lo circonda.

Il Grand Canyon di Chiang Mai è un vero e proprio canyon che si trova a pochi chilometri di distanza dalla città (qui potete trovare le istruzioni per raggiungerlo). La particolarità è che non si tratta di un canyon “vuoto”, ma pieno di acqua dolce, che in determinati momenti dell’anno è estremamente calma e limpida, mentre in altri diventa mossa e torbida. Proprio questa particolarità ha fatto nascere una serie di voci e leggende tra la popolazione locale, ma di questo parleremo più avanti.

Anche se Chiang Mai si trova nel nord della Thailandia e la temperatura cala notevolmente di notte, durante il giorno il termometro può raggiungere picchi inaspettati. In altre parole, il caldo si fa sentire, e per cercare di ottenere un po’ di freschezza molti backpacker intraprendenti hanno iniziato a dare la caccia a luoghi nascosti e sperduti. Sulle colline intorno a Chiang Mai ci sono templi, cascate e boschi dove rinfrescarsi, ma non c’è niente di meglio di una nuotata in un lago. Questa è la prima ragione per cui il Grand Canyon di Chiang è diventato piuttosto noto negli ultimi tempi. L’altra, come accennato in precedenza, riguarda le tanti voci che circolano tra la popolazione locale.

Gli abitanti di Chiang Mai, soprattutto quelli più anziani, sono infatti convinti che il canyon sia maledetto, che sia un luogo infestato dai fantasmi e dai demoni. Il motivo sarebbe da ritrovare nell’acqua che lo ha riempito e che ogni giorno è in grado di dare vita a scenari differenti; basti pensare che il livello può variare anche di svariati metri in base alla stagione (sale vertiginosamente durante il periodo delle piogge).

Ad alimentare la leggenda della maledizione del Grand Canyon di Chiang Mai ci sono state le tante morti avvenute negli ultimi anni. Diversi turisti hanno perso la vita in queste acque apparentemente innocue, l’ultimo dei quali a fine 2014: si trattava di un ragazzo coreano di appena 21 anni, in vacanza con i suoi amici in Thailandia. Come per quasi tutti gli altri turisti morti nel lago, non si conosce il motivo preciso del decesso. In alcuni casi l’alcool gioca un ruolo importante, ma tante volte si tratta di semplice (quanto inspiegabile) annegamento.

La morte del ragazzo coreano fu la terza del 2014 e questa circostanza spinse il governo thailandese a chiudere temporaneamente il Gran Canyon di Chiang Mai, che, oltretutto, è proprietà privata, non statale. Dalla metà del 2015, il sito è stato riaperto con tutta una serie di modifiche: ora si paga l’ingresso perché sono presenti sul posto dei bagnini e in acqua ci sono delle boe a cui aggrapparsi in caso di difficoltà.

Grazie a queste misure di sicurezza, il Grand Canyon di Chiang Mai è diventato molto più popolare e ha perso, almeno in parte, il suo alone di mistero. Ciò non toglie che visitarlo sia un’esperienza fantastica, soprattutto se siete drogati di adrenalina: è infatti possibile tuffarsi dalle varie cime del canyon direttamente in acqua. I salti vanno da un minimo di un paio di metri fino a un massimo di 15 metri. In questo caso si tratta di un vero e proprio volo, che certamente vi lascerà senza fiato.

Tutto sommato, una visita al Grand Canyon di Chiang Mai può risultare veramente interessante, specialmente se siete viaggiatori avventurosi oppure se non sopportate il caldo e lo smog della città. Con poco più di 30 minuti di scooter vi ritroverete immersi nella natura, con la possibilità di bagnarvi nella fresca acqua del canyon e respirare un’atmosfera magica, ben lontana da quella caotica delle grandi città del Sud-Est Asiatico.


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