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GLI ORRORI DEL COMUNISMO


L’OLOCAUSTO COMUNISTA, 100 MILIONI DI MORTI CHE LA STORIA OSCURA O NE PARLA IN MODO GENERICO

INVIATO DA MAVERIK. B. ⋅ 30 OTTOBRE 2014 ⋅

I crimini del comunismo non sono mai stati sottoposti a una valutazione legittima e consueta né dal punto di vista storico né da quello morale, o almeno in maniera troppo superficiale se paragonata al grande approfondimento che viene fatto sul nazismo, ma anche senza il paragone bisogna dire che l’argomento è troppo poco trattato.

La storia dei regimi e dei partiti comunisti, della loro politica, dei loro rapporti con le rispettive società nazionali e con la comunità internazionale non si riduce alla dimensione criminale e neppure a una dimensione di terrore e di repressione. Nell’urss e nelle «democrazie popolari» dopo la morte di Stalin, in Cina dopo quella di Mao, il terrore si è attenuato, la società ha cominciato a uscire dall’appiattimento, la coesistenza pacifica – anche se era «una continuazione della lotta di classe sotto altre forme» – è diventata una costante nei rapporti internazionali. Per quantificare gli orrori perpetuati dai regimi comunisti nel mondo, come spesso è stato fatto per nazismo e fascismo, possiamo fornire un bilancio in cifre, che, pur essendo ancora largamente approssimativo e necessitando di lunghe precisazioni, riteniamo possa dare un’idea della portata del fenomeno, facendone toccare con mano la gravità:

  • Urss, 20 milioni di morti,

  • Cina, 65 milioni di morti,

  • Vietnam, 1 milione di morti,

  • Corea del Nord, 2 milioni di morti,

  • Cambogia, 2 milioni di morti,

  • Europa dell’Est, 1 milione di morti,

  • America Latina, 150.000 morti,

  • Africa, 1 milione 700.000 morti,

  • Afghanistan, 1 milione 500.000 morti,

GLI ORRORI DEL COMUNISMO

Nazismo e comunismo sono due specie all’interno dello stesso genere. Entrambi vogliono costruire una società perfetta eliminando tutto ciò che si oppone al raggiungimento dello scopo. Eppure il primo è ricordato come un incubo, il secondo è solo rimosso dalla coscienza. Paradossale che proprio le truppe sovietiche dell’armata rossa, siano considerati gli scopritori e i salvatori di quello che rimaneva del campo di concentramento di Auschwitz nell’ormai lontano 27 Gennaio 1945…COME PUO’ AVER PIETA’ DEI PRIGIONIERI DI AUSCHWITZ UN REGIME CHE HA MASSACRATO IL SUO POPOLO?!… Gli orrori del comunismo in Italia sono un tabù, figuriamoci visto quello che passa la tv italiana non c’è da stupirsi.

[Nella Storia certe cose conviene dimenticarle, altre mai].

«Gli antisemiti saranno i nostri amici più fidati e i paesi antisemiti i nostri alleati. Vogliamo emigrare come popolo rispettato».Theodor Tagebücher, 1895-1904, Jüdischer Verlag, 1922, p. 93.

“L’IMPORTANTE E’ CHE LE SOFFERENZE DEGLI EBREI PEGGIORINO.” QUESTO CI AIUTERA’ NELLA REALIZZAZIONE DEI NOSTRI PIANI. Ho un’idea eccellente, indurre gli antisemiti a liquidare la ricchezza ebraica. GLI ANTISEMITI CI AIUTERANNO RAFFORZANDO LA PERSECUZIONE E L’OPPRESSIONE DEGLI EBREI. Gli antisemiti sono i nostri migliori amici” I diari di Theodor Herzl registrano l’evoluzione del Sionismo. L’inizio della parte principale è datata 3 settembre 1897, tre giorni dopo il Congresso Sionista di Basilea, tenutosi tra il 29 e il 31 agosto 1897.

Fonte: http://storiadisraele.blogspot.it/2010/08/estratti-dal-diario-di-herzl.html

[IERI COME OGGI, IL FANATISMO DELL’ESTREMA DESTRA E “NUTRIMENTO” PER IL SIONISMO, DAI CUI TRAE VANTAGGIO.]

Come detto, l’antisemitismo è stato dichiarato dagli ebrei stessi, come la più grande forza a sostegno del sionismo, che è l’equivalente ebraico del nazismo hitleriano: forze di destra che si trovano omogenee al raggiungimento dello stesso fine: lo Stato di Israele. Come vedremo più avanti i sionisti furono grandi alleati dei fascismi, (il fascismo di Mussolini e nazionalsocialismo di Hitler), alleanza necessaria per i loro scopi…

“La conclusione cui giunsero questi sionisti fu che SENZA L’ANTISEMITISMO IL POPOLO EBRAICO NON SAREBBE SOPRAVVISSUTO per cui SI OPPOSERO A QUALUNQUE TENTATIVO DI LIQUIDARE L’ANTISEMITISMO SU LARGA SCALA. Al contrario, dichiararono che ‘ I NOSTRI NEMICI, GLI ANTISEMITI, SAREBBERO STATI I NOSTRI AMICI PIÙ FIDATI E I PAESI ANTISEMITI I NOSTRI ALLEATI. L’antisemitismo era una forza irresistibile e gli ebrei AVREBBERO DOVUTO UTILIZZARLA o ne sarebbero stati divorati (L’antisemitismo) era la forza motrice responsabile di tutte le sofferenze degli ebrei, e avrebbe continuato a causare sofferenza FINCHÉ GLI EBREI NON AVESSERO IMPARATO AD UTILIZZARLA A LORO VANTAGGIO. IN MANI ESPERTE QUESTA FORZA MOTRICE SI SAREBBE DIMOSTRATA IL FATTORE PIÙ SALUTARE NELLA VITA EBRAICA Tutto ciò che occorreva fare era usare la FORZA MOTRICE dell’antisemitismo che come l’onda del futuro avrebbe portato gli ebrei nella terra promessa’. “» Hannah Arendt (1906-1975) è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca di origini ebraiche.

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https://www.youtube.com/watch?v=kZRUTFQXQyY

A parlare è niente meno che Aloni Shulamit (29/11/1928 – 24/1/2014) ex ministro israeliano, in un intervista ad una radio americana, dove ammette candidamente: “Accusa di antisemitismo?…E’ un trucco, lo usiamo sempre”.

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L’ASSE ROMA-BERLINO-TEL AVIV.

I rapporti internazionali delle organizzazioni ebraiche, dell’organizzazione sionista e del movimento sionista revisionista con l’Italia fascista e la Germania nazionalsocialista.

Il libro del giovane storico Andrea Giacobazzi. Documento straordinario – dove ci sono prove, documenti, citazioni, giornali dell’epoca che testimoniano la stima e l’alleanza della maggioranza degli ebrei con entrambi i regimi. Per saperne di più su l’autore, e su altre ricerche storiche importanti: http://www.freeebrei.com/home/our-company/andrea-giacobazzi

Giusto per dimostrarvi la veridicità e il successo di questo libro, se mai ce ne fosse bisogno, vi segnaliamo alcune delle librerie tra le grandi Università d’America e non solo, che lo hanno acquisito:

Tel Aviv alla National Library of Israel

La biblioteca “E. Artom” della comunità ebraica di Torino.

Il Centro di documentazione della Repubblica Sociale Italiana.

La biblioteca della Corte Internazionale di Giustizia (L’Aja)

le Università di Madison e Toronto. E tantissime altre che potrete trovare a questo link: http://asseromaberlinotelaviv.wordpress.com/page/3/ E’ venduto anche in Giappone, Iran, Romania e Belgio (oltre ad Amazon francese, inglese e tedesca).

La Storia Ufficiale, quella scolastica e non di meno i documentari storici televisivi, ci presentano una verità storica “deformata”. Difficile pensare ad un ebreo in camicia nera o ancor più nelle fila del Terzo Reich! E’ cosi, perché dopo aver letto questo libro dovremo ricrederci, e chiederci: come mai tutto questo è rimasto nascosto?… Si vedrà come il carattere “escludente” dei nazionalismi trovi un’analogia nel popolo ebraico-sionista.

VOGLIAMO DUNQUE POSTARE ALCUNI SCRITTI TRATTI QUA E LA DAL LIBRO:

►Il revisionismo sionista condividerà non solo tatticamente o strategicamente, ma ontologicamente lo sviluppo del fascismo e del nazismo; “d’altro canto”, non dovrà stupire come, “la dirigenza sionista laburista vedesse l’ascesa al potere di Hitler nel 1933 come un occasione irripetibile per costruire e prosperare, o per dirla come Ben-Gurion “una forza fertile” per l’avanzamento dell’impresa sionista”. (Cap. I, Origini ed evoluzione del sionismo, pag. 20).

►Mussolini stesso ricorda tra gli ebrei che avevano dato il loro apporto alla “edificazione teorica della rivoluzione e dello Stato fascisti: “Dino Philipson, Riccardo Luzzati, Riccardo Bachi, Salvatore Barzilai, Spiridione Xidias, Carlo Michaelstadter”, considerandoli “amici” o ispiratori”. (Cap. II, I rapporti delle organizzazioni ebraiche, dei sionisti dell’OSM e dei sionisti revisionisti, pag. 53)

► E il fascismo non è antisemita, perché non è razzista, e non conservatore: è nazionale, quindi spiritualista e rivoluzionario. (pag. 95, tratto da un articolo del giornale italiano “L’Idea Sionistisca” scritto da Isacco Sciaky, ebreo di Salonicco, vissuto in Italia sino al 1939.)

►Piero Parini, parlando della posizione degli ebrei in Italia, ha detto che nessuno può dubitare del patriottismo degli Ebrei italiani, i quali hanno contribuito con tutta energia alle attività economiche, sociali e culturali dell’ Italia. Il Partito Fascista, il popolo ed il governo italiano si rendono perfettamente conto dei rapporti che legano gli Ebrei sionisti italiani alla vita del popolo ebraico ed alla sua patria storica. Ha concluso dicendo che il Fascismo italiano simpatizza molto col popolo d’Israele (Intervista del giornale sionista revisionista “Doar Hayom” a Piero Parini, direttore generale italiani all’estero, pag. 99)

Nell’articolo, il giornale, definiva Mussolini come un “dittatore romano imbevuto della cultura mediteranea e dotato di acuto ingegno e di grande forza di volontà”, più avanti si sosteneva: “Il Fascismo, per quanto abbia carattere dittatoriale, tuttavia è un regime di luce e di progresso” e “il Fascismo italiano ha per base la perfetta uguaglianza tra tutti i popoli e tra tutte le razze”, infine si concludeva: “sono pochi gli amici degli Ebrei. Dobbiamo quindi molto apprezzare l’interessamento delle autorità italiane alle nostre opere”. (Sempre dallo stesso giornale “Doar Hayom”, pag. 99)

►A questo riguardo, certamente interessante e sicuramente poco noto è il ruolo della finanza internazionale nella crescita del movimento nazionalsocialista prima e della Germania hitleriana poi. (Sempre sulla stessa pagina). Abbiamo dimostrato con prove documentali una serie di associazioni cruciali tra i banchieri internazionali di Wall Street e l’ascesa di Hitler e del nazismo in Germania.

 

Primo: Wall Street ha finanziato i cartelli tedeschi nel 1920, che a sua volta hanno proceduto a portare Hitler al potere.

Secondo: che il finanziamento per Hitler e per i suoi teppisti di strada delle SS vennero in parte da consociate o filiali di imprese statunitensi, tra cui Henry Ford nel 1922, dai pagamenti di IG Farben e General Eletric nel 1933, seguiti dai pagamenti della Standard Oil del New Jersey e I.T.T. a Heinrich Himmler fino al 1944.

Terzo: che le multinazionali statunitensi sotto il controllo di Wall Street hanno beneficiato profumatamente dal programma di costruzione militare di Hitler negli anni ’30 e fino al 1942.

Quarto: che questi stessi banchieri internazionali hanno utilizzato la loro influenza politica negli Stati Uniti per coprire la loro collaborazione in tempo di guerra e per fare questo gli hanno infiltrato la U.S Control Commission for Germany. (Cap. III, I Rapporti delle organizzazioni ebraiche, dei sionisti dell’organizzazione sionista e dei sionisti revisionisti con la Germania Nazionalsocialista, pag. 149).

►M. Martin, nel suo “Zionist Agency of American Imperialism” del 20 Febbraio 1953, denunciava: Il movimento sionista, nelle persone dei suoi leaders ed ispiratori, non era contrario ad entrare in contatto anche con il fascismo hitleriano. E’ di pubblico dominio che i finanzieri ebrei in America, gli uomini che sovvenzionavano i sionisti, contemporaneamente, avevano profuso denaro per Hitler prima del suo avvento al potere. (Cap. III, I Rapporti delle organizzazioni ebraiche, dei sionisti dell’organizzazione sionista e dei sionisti revisionisti con la Germania Nazionalsocialista, pag. 150).

►Non v’è dubbio circa il fatto che tra i circa 150.000 Mischlinge (“mezzi ebrei” o “ebrei per un quarto”) che hanno fatto parte delle forze armate tedesche negli anni del Terzo Reich, molti si immedesimarono integralmente nei loro compiti e diversi ottennero posti di grande rilievo. (Cap. III, I Rapporti delle organizzazioni ebraiche, dei sionisti dell’organizzazione sionista e dei sionisti revisionisti con la Germania Nazionalsocialista, pag. 153).

►Sul fronte dei nazionalsocialisti gli applausi alle IDEE SIONISTE non si fecero attendere. Il riconoscimento del sionismo come ideologia portatrice di una “severa posizione razziale” arrivò per bocca di Heydrich, il quale volendo dividere l’ebraismo in “assimilati” e “sionisti” affermò: « Dopo la presa del potere nazista le nostre leggi razziali hanno in effetti diminuito considerevolmente l’influenza diretta degli ebrei. Ma …la questione è ancora: come possiamo riconquistare la nostra vecchia posizione… Dobbiamo separare l’ebraismo in due categorie… I sionisti e quelli che vogliono essere assimilati. I sionisti aderiscono ad una severe posizione razziale e, emigrando in Palestina, essi cercano di costruire il loro stato ebraico ».

Lo stesso Heydrich, capo del servizio segreto delle SS, pubblicherà su “Das Schwarze Korps” (organo delle SS) un accorato augurio: «il momento non può più essere lontano ormai in cui la Palestina sarà in grado di nuovo di accogliere i suoi figli che aveva perduto da oltre mille anni. I nostri buoni auguri e la nostra benevolenza ufficiale li accompagnino».

Il futuro presidente israeliano Weizmann (pur facendo distinzioni interne all’antisemitismo), parlando nel 1914 con Lord Balfour affermò: «Anche noi siamo d’accordo con l’antisemitismo culturale, in quanto anche noi crediamo che i tedeschi di fede mosaica siano un fenomeno indesiderabile e demoralizzante».

(Sempre sulla stessa pagina). Come vedremo il movimento sionista, o quanto meno una larghissima parte di questo, non solo non si adopererà per condannare il nuovo governo tedesco ma anzi cercherà di trovare rapidamente un modus vivendi con le istituzioni nazionalsocialiste.

(Sempre sulla stessa pagina). La lotta all’assimilazione, come abbiamo visto, risultava un cavallo di battaglia estremamente utile sia per la causa hitleriana, sia per quella sionista, (sempre sulla stessa pagina). Si pensi che, ad esempio, un periodico come “Hapoel Hatsair” non faceva mistero di interpretare la persecuzione antisemita in Germania come “una punizione” degli ebrei che avevano tentato di integrarsi nella società tedesca, anziché emigrare in Palestina quand’era ancora possibile: ora potevano soltanto fuggire spinti da panico, «come topi che scappano». Il foglio revisionista “Hazit Haam” fu anche più duro: «GLI EBREI TEDESCHI SONO PERSEGUITATI NON MALGRADO I LORO SFORZI PER ASSIMILARSI, MA PROPRIO PER ESSI».

Nemmeno i toni da “selezione della razza” lasciavano immuni gli esponenti del sionismo, C. Weizmann, ad esempio, delimiterà in modo chiaro il quadro in cui si poteva inserire l'”ebreo ideale” che avrebbe potuto andare ad insediarsi in Palestina:

La Palestina non può assorbire gli ebrei di Europa. Vogliamo che i giovani migliori ci raggiungano. Vogliamo solo persone istruite, in Palestina per arricchire la cultura. GLI ALTRI EBREI devono restare là dove sono e affrontare LA SORTE CHE LI ATTENDE. (Continuando saltando un paio di righe).

Jacob Klatzkin, scrittore ed intellettuale sionista, che nel 1925 sentenziò in modo chiaro ed assolutamente coerente con quanto fin qui esposto:

Se noi [sionisti] non ammettiamo che gli altri abbiano il diritto di essere antisemiti, allora noi neghiamo a noi stessi il diritto di essere nazionalisti. (Scritti tratti da pag. 155, 156, 157).

►In Palestina, l’arrivo al potere del nazionalsocialismo, porterà addirittura alla diffusione di una nuova parola: “Yakke”, Yakke erano gli ebrei non necessariamente sionisti, che si allontanavano dalla Germania e definiti provocatoriamente i “sionisti di Hitler”: « “c’è stato un tale in Germania, un certo Hitler” commentò un giorno con sarcasmo Ben Gurion. ” E’ comparso Hitler e gli ebrei hanno incominciato ad arrivare” ». (Pag. 160).

Abbiamo tentato di riportarvi alcuni degli scritti più significati, tentanto di darvi un’idea, di quanto distante sia la Storia ufficiale da ciò che riporta questo straordinario libro-documento, sottolineando il fatto che queste non sono che briciole sugli ampi argomenti storici riportati. Tuttavia è doveroso riportare la differenza tra i due regimi riguardo la sostanziale diversità ideologica, (almeno nei primi anni) tra il fascismo di Mussolini e il nazismo hitleriano: il primo ha sostanzialmente buoni rapporti con gli ebrei in generale, aiuti e sostegni reciproci, caduto poi nell’influenza del nazismo nel 1936, e rovinandosi definitivamente con le leggi razziali nel 1939. Il secondo è praticamente il contrario, antiebraico o meglio antisemita, termine caro al sionismo.

E molti altri temi, tra i quali, la presenza massiccia di ebrei tra i dirigenti dello Stato fascista, il caso del giornale ebraico-fascista “La Nostra Bandiera”, gli intensi e proficui scambi tra i dirigenti sionisti e l’Italia di quegli anni in campo economico e politico, il rapporto privilegiato dei sionisti-revisionisti di Jabotinsky – considerati i “fascisti del sionismo” con le organizzazioni dell’Italia fascista, in particolare la nascita presso la scuola marittima di Civitavecchia, di un corso ebraico, di quella che sarebbe divenuta la futura marina israeliana.

E ancora per la parte tedesca gli importanti accordi nazi-sionisti tra cui l’HAAVARA (“TRASFERIMENTO”) per il trasferimento appunto, delle proprietà ebraiche in Palestina e gli UMSCHULUNGSLAGER, CAMPI DI ADDESTRAMENTO PER I PIONIERI SIONISTI PRESENTI IN GERMANIA.

E tanto altro ancora, tra cui documenti storici, lettere, riviste, richieste scritte e firmate dell’epoca ecc ecc.

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I crimini del comunismo non sono mai stati sottoposti a una valutazione legittima e consueta né dal punto di vista storico né da quello morale, o almeno in maniera troppo superficiale se paragonata al grande approfondimento che viene fatto sul nazismo, ma anche senza il paragone bisogna dire che l’argomento è troppo poco trattato.

La storia dei regimi e dei partiti comunisti, della loro politica, dei loro rapporti con le rispettive società nazionali e con la comunità internazionale non si riduce alla dimensione criminale e neppure a una dimensione di terrore e di repressione. Nell’urss e nelle «democrazie popolari» dopo la morte di Stalin, in Cina dopo quella di Mao, il terrore si è attenuato, la società ha cominciato a uscire dall’appiattimento, la coesistenza pacifica – anche se era «una continuazione della lotta di classe sotto altre forme» – è diventata una costante nei rapporti internazionali. Per quantificare gli orrori perpetuati dai regimi comunisti nel mondo, come spesso è stato fatto per nazismo e fascismo, possiamo fornire un bilancio in cifre, che, pur essendo ancora largamente approssimativo e necessitando di lunghe precisazioni, riteniamo possa dare un’idea della portata del fenomeno, facendone toccare con mano la gravità:

  • Urss, 20 milioni di morti,

  • Cina, 65 milioni di morti,

  • Vietnam, 1 milione di morti,

  • Corea del Nord, 2 milioni di morti,

  • Cambogia, 2 milioni di morti,

  • Europa dell’Est, 1 milione di morti,

  • America Latina, 150.000 morti,

  • Africa, 1 milione 700.000 morti,

  • Afghanistan, 1 milione 500.000 morti,

movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al potere, circa 10.000 morti.

Il totale si avvicina ai 100 milioni di morti. LA LISTA DELLE VITTIME E’ STATA PRESA DA:

Libro nero del Comunismo, di Stéphane Courtois.

Questi ebrei comunisti, fortemente rappresentati nell’apparato dell’Internazionale comunista, continuarono dopo la guerra a occupare posti chiave in parecchi partiti e apparati di Stato dell’Europa centrale. Nella sintesi sul comunismo ungherese, Miklos Molnar scrive:

Al vertice della gerarchia, i dirigenti sono quasi sempre di origine ebraica, come pure, sebbene in proporzione leggermente minore, nell’apparato del Comitato centrale, nella polizia politica, nella stampa, nell’editoria, nel teatro, nel cinema…La forte e indubbia promozione dei quadri operai non può nascondere il fatto che il potere decisionale appartiene, in larghissima misura, ai compagni provenienti dalla piccola borghesia ebrea. Il Libro nero del Comunismo, tratto da pag. 407

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Abbiamo il dovere di approfondire il più possibile abbiamo deciso di prendere uno dei tanti generi di orrori del comunismo, con lo scopo di sottolinearne la negatività e soprattutto con lo scopo puntualizzatore sul concetto che ogni tipo di regime rosso o nero che sia può solamente avere una risultante di “male puro”…dichiarare che comunque sia un regime che un altro hanno : “fatto qualcosa di buono”…”nonostante tutto”, è semplicemente dichiarare il falso con una superficialità aberrante. 85.000.000 di vittime: questo il costo del comunismo. Com’e’ potuto succedere che un ideale di emancipazione, di fraternità universale si traducesse in dottrina dell’ onnipotenza statuale, in discriminazione generalizzata di interi gruppi sociali o nazionali, in deportazioni di massa e in atroci stermini? Il rifiuto sempre più generalizzato del comunismo, l’accesso a numerosi archivi fino a ieri segreti, il moltiplicarsi delle testimonianze contribuiscono a mettere in luce una verità destinata a diventare presto scontata: i paesi comunisti si sono dimostrati molto più efficienti nella produzione di gulag e di cadaveri che in quella di grano e di beni di consumo.

Fonte

Il testo di Armando De Simone e Vincenzo Nardiello, “Appunti per un libro nero del comunismo italiano“, ripercorre le vicende più oscure del Pci. Un libro dove si raccontano i crimini, gli abomini commessi dai nostri “eroi partigiani”. Tra cui il nucleo della brigata “Garibaldi” . Dove si racconta la storia (tra le tante) di Ines Gozzi, una giovane di Castelnuovo Rangone (MO), studentessa universitaria. Trucidata e seviziata davanti al padre.

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“DISEGNI DEL GULAG” di Danzica Baldaev (1925 – 2005)

Non è molto chiara la sua biografia, si sa poco su di lui. Secondo alcuni era un ex membro dell’ NKVD, la polizia segreta dell’Unione Sovietica, secondo altri una semplice guardia carceriera. Di tutte le sue opere questo libro è il più prezioso, mostra l’incubo del genocidio sovietico attraverso disegni che ricostruiscono le torture, gli abusi la fame e le atroci violenze sessuali subite dalla donne, per la quale nessuna mente civilizzata osa pensare.

Un uomo umilia un prigioniero urinandogli in testa.

Un uomo subisce una tortura con un attizzatoio rovente.

Cadaveri in eccesso smaltiti attraverso buche nel ghiaccio, inghiottiti poi dall’acqua.

300 gr. di pane pare che fosse il salario quotidiano dei prigionieri messi ai lavori forzati. Il loro destino era comunque la morte, o per fame o per il freddo.

Le giovani donne che si rifiutava di avere rapporti sessuali venivano legati agli alberi “per le formiche e le zanzare”. Per lasciare che le formiche le entrassero all’interno, attraverso un tubo (o qualcosa che mantenesse aperta la vagina), per far si che venissero divorate dall’interno!

PER VEDERE TUTTE LE IMMAGINI CON LE VARIE DESCRIZIONI

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Ma perché gli ORRORI del REGIME COMUNISTA sotto il controllo di Stalin non ci vengono raccontate MINUZIOSAMENTE con INVESTIGAZIONI (fin troppo eccessive) come con i regimi FASCISTA o NAZISTA?…con addirittura il motto

“PER NON DIMETICARE” o “MAI PIU'”.

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Abbiamo preso alcuni scritti tratti dal libro Massoneria e sette segrete La faccia occulta della storia di Epiphanius. Che argomenta cosi la questione SOVIETICA-COMUNISTA:

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NOTA1:

Degna di nota è la composizione della prima amministrazione bolscevica della rivoluzione, dove, SU 545 MEMBRI, BEN 447 ERANO ISRAELITI, a riscontro di quello che lo stesso Lenin (anch’esso ebreo) aveva a suo tempo annunciato: “GLI EBREI FORMERANNO I QUADRI PRINCIPALI DELLA RIVOLUZIONE E PORTERANNO LA SEMENZA DEL SOCIALISMO FRA LE MASSE RUSSE PIU’ ARRETRATE”. Nel settembre 1991 Guy Konopniki, rivolgendosi dalle colonne della rivista Information Juive alla comunità ebraica francese, esclamava: “Il comunismo era anche una storia ebraica, che ci piaccia o no! (PAG.213)

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NOTA2:

Touati intendeva certamente alludere alle persecuzioni scatenate da Stalin contro il suo

popolo: ma anche nell’Arcipelago Gulag ci si imbatte nel paradosso di personaggi di origine ebraica posti a capo dell’universo concentrazionista: “Sotto Stalin nel 1934-35 il capo della Direzione generale dei campi di concentramento era Matvei Davidovich Berman e suo assistente Semen Grigorievich Rappoport. Nella regione del Mar Bianco il capo era Lazar Iosifovich Kogan e quello del settore Mar Bianco-Baltico, Semen Grigorievich Firine. Il capo della Direzione generale delle prigioni è un altro ebreo di nome Apetter. Essi “funzionavano” sotto l’alta autorità del loro correligionario G. G. Yagoda, Commissario del Popolo per gli Affari Interni (GPU), che fu uno dei più crudeli torturatori della polizia politica sovietica. Il suo assistente, ugualmente ebreo, si chiamava Sorensen, detto Jakov Saulovic Agranoff, mentre il capo della Direzione principale della polizia era Lev N. Belski, suo correligionario. Allorché Stalin, dopo l’espulsione di Trotzki e di altri vecchi compagni (Kamenev, Zinoviev, Smirnoff), appariva come il padrone assoluto dell’URSS, il segretariato del comitato centrale del Partito, di cui era a capo, aveva per titolare un israelita della vecchia guardia, L. M. Kaganovich, di cui Stalin aveva sposato la sorella, Rosa Kaganovich. […] erano ugualmente israeliti: il capo della sezione di propaganda antireligiosa dell’Armata Rossa, Bloch detto Strutchhoff […]; Wallach Finkelstein, detto Maxim Litvinov, commissario agli Affari esteri; […] Stermann, detto Ivan Maisky, ambasciatore a Roma; […] ecc.”33 (PAG.213-214)

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NOTA3:

giornale britannico Times il 10 marzo 1920 confermando i finanziamenti ebraici, faceva anche

allusioni ad un “complotto”: “Si può considerare ormai come accertato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773”. Nasceva dunque il primo grande paese comunista (PAG.215)

QUESTI ALCUNI SPUNTI CHE COMUNQUE INVITIAMO VIVAMENTE ALLA LETTURA DELL’INTERO LIBRO, CHE POTRETE SCARICARE IN FORMATO PDF

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Tra il 1917 e il 1939 uno specifico sottoinsieme di ebrei (gli ebrei bolscevichi) aveva il controllo quasi totale della Russia. Durante tale periodo gli ebrei bolscevichi perseguitarono i russi e, in particolare, i cristiani ortodossi con un vero e proprio odio genocida. Questo è un fatto storico, di cui la maggior parte dei russi è assai consapevole, sebbene questo sia ancora considerato uno psicoreato nella maggior parte dei circoli occidentali. È altrettanto importante sottolineare qui che gli ebrei bolscevichi perseguitarono non solo i cristiani ortodossi, ma tutti i gruppi religiosi, compresi, tra gli altri, anche gli ebrei. Putin è ben consapevole di tutti questi fatti, che ha affrontato quando ha parlato a un gruppo di ebrei a Mosca: clicca sull’immagine…Tratto da: Putin e Israele: un rapporto complesso e ricco di stratificazioni

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IL LATO SATANICO DEL COMUNISMO, OSCENITA’ BLASFEME, VIOLENZE ESTREME SUI RELIGIOSI CRISTIANI

TRATTI DAL LIBRO: L’ALTRA FACCIA DI KARL MARX di Wurmbrand Richard

Si può capire che i comunisti arrestassero preti e pastori perché li consideravano contro-rivoluzionari. Ma perché i preti venissero costretti dai marxisti nella prigione romena di Pitesti a dir Messa sullo sterco e l’urina? Perché venivano torturati cristiani col far loro prendere la Comunione usando questi come elementi? Perché lo scherno osceno della religione? E perché al prete romeno-ortodosso Roman Braga

che conoscevo personalmente e allora era prigioniero dei comunisti – attualmente risiede negli Stati Uniti – perché gli vennero schiantati i denti ad uno ad uno con una verga di ferro, per renderlo blasfemo?

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I comunisti avevano spiegato a lui e ad altri: «Se vi uccidiamo, cristiani, andate in paradiso. Ma non vogliamo che vi diano la corona del martirio. Dovrete prima bestemmiare Iddio, e poi andare all’inferno».

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Nella prigione di Pitesti i comunisti costringevano un prigioniero molto religioso ad essere «battezzato» ogni giorno con l’immergergli il capo nel «bugliolo» nel quale i prigionieri facevano i loro bisogni; e frattanto obbligavano gli altri prigionieri a cantare le funzioni battesimali. Uno studente di teologia dovette rivestire lenzuoli bianchi (per imitare le vesti di Cristo) e gli fu appeso al collo un’immagine blasfema di Cristo. I cristiani venivano picchiati fino a farli impazzire per costringerli a inginocchiarsi di fronte a quell’immagine. Dopo di averla baciata, venivano costretti a recitare parte della liturgia. I prigionieri venivano costretti a togliersi i calzoni e sedersi con i glutei nudi su Bibbie aperte. Simili cose vennero perpetrate per almeno due anni con la piena conoscenza delle gerarchie superiori del Partito.

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Che cosa ha a che fare tutto ciò con il socialismo e col benessere del proletariato? Non sono, queste indegnità, puri e semplici pretesti per organizzare orge e blasfemi satanici? Si suppone che i marxisti siano atei che non credono nel paradiso e nell’inferno. In queste estreme circostanze il marxismo si è tolto la maschera ateistica rivelando il proprio vero volto, che è il satanismo. La persecuzione comunista della religione può avere una spiegazione umana: la furia di questa persecuzione oltre ogni ragione, è satanica. Così è accaduto anche nelle prigioni romene e nell’Unione Sovietica, dove monache che non vollero rinnegare la loro fede furono sodomizzate, e ragazze battiste furono violentate . Molti morirono come martiri, ma ciò non soddisfaceva i comunisti.

Mediante la tecnica luciferina fecero che i martiri morissero blasfemi, nel delirio provocato dal parossismo delle torture. La dissacrazione satanista di chiese cattoliche si è avuta nel 1970 in Upyna, Dotnuva, Zanaiciu, Kalvarija, Sede, ecc…, località della Lituania sovietica. L’ultima di cui ci risulta è avvenuta in Alsedaai il 22 settembre 1980 . Nel 1923, c’erano stati nell’Unione Sovietica finti processi a Dio, alla presenza di Lev Trotsky (1879-1940) e di Lunacharskij .

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Ma queste non sono soltanto cose d’altri tempi. Nel suo libro Psychiatric Hospital 14 Moscow, Georgi Fedorov racconta della conversazione col suo psichiatra Dr. Vladimir Levitskij a proposito del cristiano Argentov che era detenuto in quell’ospedale. Il medico disse: «Voi volete tirare il vostro amico Eduard verso Dio, e noi verso il diavolo. Così io mi valgo dei miei diritti come psichiatra di inibire a voi ed ai vostri amici l’accesso a lui». A Chiasso, nell’Angola comunista, i marxisti macellarono animali nella chiesa e ne posero le teste sull’altare e sul pulpito. Un manifesto proclamava: «Questi sono gli dèi che voi adorate». Il pastore Aurelio Chicanha Saunge fu ucciso insieme con centocinquanta suoi parrocchiani. Il prete cattolico lituano Eugene Vosikevic è stato ucciso. Evidentemente i comunisti avevano svolto un rito satanico, perché si trovò che la sua bocca era stata riempita di pane .

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Vetchennaia Moskva, un giornale comunista, ebbe un lapsus calami, un errore involontario di penna; infatti, scrisse: «Noi non combattiamo contro i credenti e neanche contro i preti. Combattiamo contro Dio per portargli via credenti» . La lotta contro Dio per portargli via i suoi credenti è la sola spiegazione logica della lotta comunista contro il battesimo.

(Per saperne di più: Appello per conoscere la verità sull’invenzione più diabolica della storia: l’esperimento Pitesti. “La più tremenda barbaria del mondo contemporaneo”. Alexandr Soljenitîn)

Video: testimonianza di Aristide Ionescu. “Il genocidio delle anime”: l’esperimento Pitesti – rieducare con la tortura – di Sorin Iliesiu

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Svetlana Alliluyeva, figlia di Stalin,

ricorda inoltre che Stalin considerava la bontà e l’amore misericordioso peggiori del più grande delitto. Un simile clero satanico domina su più di metà dell’umanità, e ordina atti di terrorismo per tutto il mondo.

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E ANCORA PER UN ULTERIORE APPROFONDIMENTO VI CONSIGLIAMO LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO:

Ebrei, comunismo, Unione Sovietica e sionismo: una panoramica

(L’immagine raffigura la bandiera rossa e l’alfabeto ebraico)

In conclusione, per cosi dire… possiamo solo continuare a indagare, con la speranza che questa raccolta di scritti sia per voi da stimolo per iniziare a indagare sulla terribile storia dell’inizio XX secolo. Che a quanto pare la storia ufficiale, scolastica, mediatica tende a nascondere diversi fatti e a parlare fin troppo di altri.


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