LA FATA DELLO STATE PARKS IN GEORGIA
Fate, folletti, elfi, gnomi… Quando sfogliamo un libro o ci imbattiamo in un sito di folclore e criptozoologia possiamo essere certi che gran parte di esso riguarda creature del Piccolo Popolo. In tutto il mondo si raccontano storie e si testimoniano avvistamenti di qualche creatura fatata, tutto il mondo tranne il continente americano. Ci avete fatto caso? Beh, una giustificazione a questo può essere il fatto che nel Nuovo Mondo hanno a che fare già con un’ampia casistica di creature presunte: il bigfoot, il wendigo, il chupacabras, il diavolo del Jersey, l’uomo falena, ecc. Un altro possibile motivo può essere che la cultura americana si basa su leggende indiane annoveravano centinaia di creature, ma viste sotto un aspetto più spirituale che concreto ed è per questo che molte delle leggende americane parlano di spiriti piuttosto che creature in carne ed ossa.
In realtà però, pur non chiamandola con il termine canonico “Piccolo Popolo”, esiste una grande varietà di presunte creature magiche che potremmo far ricadere in questa casistica. Molte di queste creature però non vivrebbero nei boschi come da noi, bensì in luoghi abbandonati dall’uomo come città fantasma e miniere da tempo chiuse. Io invece voglio parlarvi di qualcosa di molto simile a ciò che verrebbe compreso nel nostro folclore, sebbene sia avvenuto nello State Parks in Georgia (USA). Lo State Parks è un’ampia zona boschiva dove la fauna locale è protetta ed è vietata la caccia. I rangers pattugliano il parco continuamente e le leggi contro gli intrusi sono rigidissime. Ad alcuni proprietari terrieri è concesso l’uso di alcune aree in cui allevano bestiame e coltivano alcuni campi, ma ognuno di loro ha un’autorizzazione specifica e a tempo. Nonostante queste misure di sicurezza però non è raro che cacciatori di frodo si addentrino nei boschi alla ricerca di facili prede, e non è nemmeno insolito che gruppi di ragazzi curiosi vogliano sfidare le regole per provare il brivido del proibito.
Insomma, diciamo che la riserva ha bisogno di ulteriori misure di sicurezza oltre ai rangers ed è per questo che molte zone sono recintate e dotate di telecamere ad infrarossi, sia per monitorare il flusso faunistico, sia per localizzare e smascherare eventuali intrusi. Più volte minacciati dai bracconieri, anche i proprietari terrieri hanno istallato telecamere a circuito chiuso lungo i loro possedimenti ed è proprio una di queste che il 4 luglio 2011 ha ripreso qualcosa di eccezionale.
La foto che vi riporto è una di circa una decina ( è la più chiara) che sono state scattate con una fotocamera all’infrarosso nel sottobosco dello State Parks. La fotocamera era stata impostata per catturare i movimenti su alcune proprietà terriere dopo che alcuni giorni prima alcune reti sono state trovate tagliate e manomesse. Alle ore 22.54 di sera la fotocamera si è attivata e la spia ha permesso di vedere in tempo reale e registrare una misteriosa luce nel bosco poco lontano da una casa. I proprietari, credendo si trattasse di cacciatori di frodo, hanno immediatamente segnalato la cosa ai rangers che sono accorsi a controllare. La fonte di luce è durata diversi secondi e ciò aveva fato pensare a torce o lampade notturne, ma nonostante sia stata pattugliata tutta la zona non sono stati trovati segni di manomissione o impronte umane. I rangers hanno esaminato le immagini della fotocamera e sono rimasti di stucco: quella figura luminosa sembra un essere umanoide dotato di ali, un angelo o una fata dei boschi. La cosa curiosa è che anche un’altra fotocamere all’infrarosso istallata dai rangers, a circa 2 km dal luogo del primo avvistamento, circa 20 minuti dopo ha registrato immagini molto simili, aventi come soggetto una creatura luminosa. Il giorno successivo alcuni esperti hanno esaminato la registrazione, ma hanno preferito non esprimere opinione su quello che anche loro hanno pensato che fosse. Nel loro rapporto hanno evidenziato la genuinità degli scatti e la reale presenza di una fonte luminosa nel bosco, ma hanno aggiunto che non disponevano di sufficienti informazioni per poter dire con certezza quale fosse la causa.
I Ranger del DNR (Dipartimento delle Risorse Naturali) hanno affermato di non aver mai visto niente di simile, anche se tutti loro conoscono una leggenda che potrebbe in qualche modo spiegare quella figura. Ma perché io ho parlato di una fata? Proprio perchè ho approfondito la leggenda che aleggia attorno allo State Parks della Georgia. Ancora oggi in Virginia,Georgia e Nuovo Messico è possibile trovare incastonati in rocce dei cristalli luminosi di staurolite pseudomorfica, un minerale generato da correnti geotermali a circa 6 km sotto la superficie. In questi paesi sono anche chiamati “fairy stones” ( pietre delle fate) e vengono venduti come orecchini o su un cordoncino di cuoio perchè si crede abbiano un potere concentrato derivato dalle fate dei boschi. La leggenda vuole che secoli fa i capi tribù Powhatan ( la tribù di Pocahontas), stanziati nelle terre che ora comprendono la Virginia, la Carolina e la Georgia, erano soliti intrattenersi presso le sorgenti di acqua con naiadi e ninfe dei boschi. Le tribù indiane convivevano pacificamente con le creature fatate e scambiavano con loro le conoscenze, la cultura e condividevano perfino una certa spiritualità. Tutto questo fino al 1622 quando avvenne il grande “Massacro indiano”, seguito da quello del 1636 in cui gli inglesi sterminarono quasi interamente le tribù Powhatan. La Confederazione Powhatan fu costretta a lasciare le terre agli europei e alla loro espansione coloniale e solo pochi do loro si salvarono a patto di integrarsi con i coloni. I nativi furono costretti a convertirsi al cattolicesimo e a venerare la croce e si dice che le ninfe, sconvolte dalla brutalità degli invasori, si rifugiarono lontano da loro nei boschi più fitti e nei tratti di fiumi più impervi. Da allora piangono la scomparsa degli indiani e le loro lacrime che cadono a terra si cristallizzano per formare splendide croci (la staurolite ha effettivamente la forma di una croce greca). E così la leggenda vuole che ovunque si trovino queste formazioni minerali ci siano nei pressi delle fate che ancora oggi ricordano con malinconia i loro amici indiani. Si dice che, pur essendoci moltissime formazioni di queste pietre in tutto il mondo, da nessun’altra parte esse sono perfettamente a forma di croce come nella zona dello State Parks della Georgia e che ciò indicherebbe che le fate più nostalgiche si aggirerebbero ancora in quei boschi.
fonte: http://www.ilparanormale.com