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Draco Daatson e la Setta dei Senza Sonno


Soldato, condottiero, monaco. Chi era Draco Daatson e la sua Setta dei Senza Sonno.

Un libro su Draco Daatson non esiste in forma scritta. Le frasi da lui pronunciate sono sempre state tramandate per via orale, da bocca a orecchio, per secoli. I suoi monaci-guerrieri le imparavano a memoria e ci meditavano sopra. Ed è così ancora oggi.

Draco Daatson è stato il primo, è stato il primo a intuire che il pianeta è una prigione senza sbarre, un luogo di detenzione psicologica appositamente studiato per fare in modo che gli esseri umani producano energia che serve da nutrimento per entità che si trovano su un altro piano. Di questa prigione gli uomini occupano il braccio della morte. Condannati a morire perché ancora schiavi delle leggi fisiche planetarie. Leggi che possono venire aggirate da un essere totalmente sveglio. Draco Daatson è stato il primo a comprendere che l’essere umano viene forzatamente tenuto in uno stato di SONNO affinché non si avveda mai di vivere dentro un penitenziario cosmico. Quindi ha compreso il principio primo di questo stato di sonno, il fondamento stesso della prigione: tu credi che il mondo che ti circonda sia qualcosa di esterno alla tua coscienza, qualcosa da cui ti senti separato e sul quale ti sembra di non avere potere.

La teoria della rete per le anime già discussa in questo sito

Risvegliarsi

Ognuno, fondamentalmente, a un livello molto profondo che non confessa nemmeno a se stesso teme il mondo in ogni istante della sua vita. La paura di non farcela, la paura di ciò che potrebbe accadere domani, la paura di non essere all’altezza una generica e indefinita paura del mondo ci tiene nel sonno. Draco Daatson è stato il primo a realizzare che se la prigione può esercitare il suo potere grazie al sonno, allora un essere umano che riesce a svegliarsi diviene libero dalla prigione e dalle sue regole.

Ciò che viene tramandato è che a un certo punto pare sia comparso nel IV sec. d.C. nel primo periodo del monachesimo e abbia riunito intorno a sé un gruppo di intrepidi guerrieri, fondando la setta dei Senza Sonno, quella che poi è diventata la Scuola attraverso cui ancora oggi vengono trasmessi i principi del risveglio. Ciò che viene tramandato è che non sia mai invecchiato e oggi sia ancora vivo, però nessuno lo ha mai visto e nessuno conosce qualcuno che lo ha visto.

Draco Daatson inizialmente intraprese il percorso in isolamento. Era stato un uomo d’armi fino a quel momento della sua vita, ma decise di rinunciare a gloria, donne e potere per vivere come un vero monaco (dal gr. monachòs=solitario). Dopo alcuni anni però si rese conto che da solo non avrebbe potuto portare l’Opera fino al compimento finale. Gli servivano gli altri esseri umani, gli servivano gli eventi della vita mondana con i quali confrontarsi giorno per giorno: le locande, il vino, le donne, gli amici, la guerra.

Draco Daatson e la setta dei senza sonno

I Senza Sonno ed il cammino per l’illuminazione

Quindi cercò un gruppo di uomini e donne con i quali convivere e proseguire il cammino, un cenobio (dal gr. koinòbion=vita in comune). Fu così che riunì intorno a sé la setta dei Senza Sonno, un manipolo di arditi disposti a tutto pur di svegliarsi. Non erano esattamente come gli altri monaci. Draco Daatson era un condottiero, un uomo d’armi, non un filosofo o un religioso. Un uomo d’armi che un giorno scopre cosa sta accadendo sul suo pianeta e decide di lavorare per svincolarsi dallo stato di sonno. Necessariamente, non potè che radunare attorno a sé uomini e donne che divennero a loro volta invincibili e temibili guerrieri, incapaci di provare paura poiché perfettamente coscienti di essere l’origine della propria realtà.

“Il guerriero o il condottiero che per un solo attimo sperano in un aiuto esterno, sono già vinti.” Queste erano le parole di Draco Daatson. Draco Daatson trascinava i Senza Sonno nelle imprese più incredibili “perché – diceva – solo chi ha perso la paura della morte può evadere. Per poter evadere, colui che vuole evadere deve morire.” Si narra che abbia addestrato uomini e donne a combattere già dai tempi di Atlantide, impegnandoli nella difesa della Città dalle Porte d’Oro. Ha continuato in Egitto, a Sparta, fra i Templari, nell’Ordine del Drago, durante la seconda guerra mondiale, nei moderni servizi segreti. Instancabilmente di epoca in epoca.

Al contempo i Senza Sonno lavoravano indefessamente al loro piano di fuga: eludere le leggi psicologiche della prigione planetaria. Draco Daatson ormai sapeva che ogni vittoria esteriore era solo l’inevitabile conseguenza di una vittoria interiore sui propri demoni. Nessun sistema filosofico o politico può cambiare il mondo dall’esterno, solo un lavoro portato avanti dal singolo individuo può realmente mutare le cose, ma deve trattarsi di individui disposti a lavorare in maniera indomita giorno dopo giorno alla trasmutazione dei loro atteggiamenti negativi, desiderosi di sottrarre se stessi al pensiero collettivo. Quando un certo numero di cellule sarà guarito, l’intero organo potrà dirsi guarito.

Punto primo: L’autosservazione

Osservare cosa sta accadendo dentro di te. L’autosservazione è già guarigione perché crea un salutare distacco fra l’osservatore e la sofferenza osservata. L’autosservazione interrompe per un attimo l’azione ipnotica del mondo. Non è semplice, perché implica già l’esistenza di un Osservatore: se riesci a osservarti mentre stai soffrendo ciò significa che c’è Qualcuno dentro di te che può farlo, devi solo dargli spazio tutte le volte che te ne ricordi. Se puoi autosservarti… non tutto è perduto. C’è ancora qualche speranza che da questa scimmia vestita a festa possiamo ricavare un essere umano. L’autosservazione va oltre i soporiferi limiti della vita ordinaria. Occorrono coraggio e determinazione per interrompere il segnale emesso sulla frequenza del sonno collettivo. L’Osservatore non giudica giusto o sbagliato, non è morale, non critica ciò che osserva, non ha fretta di cambiare, non rifiuta ciò che vede, non commenta… al limite sorride. Un uomo che sa osservarsi nei momenti giusti può guarire da solo qualunque inclinazione non desiderata, qualunque trauma appartenente al passato. Il tuo passato ti artiglia a ogni tentativo di fuga e ti trascina nuovamente al di qua delle mura della prigione. La consapevolezza del momento presente viaggia a ritroso nel tempo e va a disturbare e modificare per sempre quello che sembrava un passato granitico, inamovibile. “Il tuo passato è in realtà il tuo futuro, a meno che non vivi da sveglio il tuo presente.” – diceva Draco Daatson. Infatti l’uomo ordinario non ha futuro, non lo merita, ha solo un passato che ricorre all’infinito.

Punto secondo: Non Lamentarsi

Non dare mai la colpa all’esterno, non lamentarsi per come è fatto il mondo, perché l’origine di tutti i tuoi mali si trova dentro di te. Non soffri perché qualcuno ti ha fatto qualcosa, ma qualcuno ti ha fatto qualcosa perché hai scelto la sofferenza come tua modalità di vita. Non ti lamenti perché un evento è accaduto, ma quell’evento è accaduto perché tu vivi di lamentele. Il tuo essere crea il mondo, non viceversa. Il mondo è solo una stupida gigantografia del tuo inconscio. L’evento che pensi sia giunto all’improvviso nella tua vita, causato da un mondo crudele, in verità lo hai invocato tu stesso per mesi, per anni. Vivi danzando un’inconsapevole danza della pioggia al contrario, che porta siccità nella tua vita e aridità nel tuo Cuore. “Il mondo non ha volontà propria. Non può decidere nulla.” – ripeteva spesso Draco Daatson – “Il mondo è la tua ombra. Il mondo è un riflesso di ciò che sei. Se impari a lavorare su di te puoi governarlo e riacquisire la tua regalità, tornare a essere il Re del tuo Regno.”

Punto terzo: Ama e Perdona

Non si tratta di amare l’altro e di perdonare l’altro. Il mondo è creato da te, è una tua immagine, tu sei l’unico Demiurgo e l’universo per esistere ha bisogno di te. Pertanto non c’è niente e nessuno da perdonare all’esterno di te. Devi amare e perdonare ciò che stai provando dentro di te in questo momento. Ama e perdona la tua sofferenza, il tuo dolore, la tua ferita sanguinante.

Per approfondire:

Rete per le anime, veniamo riciclati dopo la morte?


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