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Bohemian Club; tra sacrifici e pedofilia, il sigillo svelato


Il Bohemian Club è una organizzazione fondata nel 1872 a San Francisco da un gruppo di giornalisti. Nel 1891 l’organizzazione spostò parte della sua attività nell’omonimo “Bohemian Grove”, un bosco di sequoie esteso circa 1000 ettari e sito a Monte Rio, in California, di proprietà del club ufficialmente dal 1901. Il motto del club è “Weaving Spiders Come Not Here”.

Il Bohemian Grove si trova al centro di un territorio storicamente chiamato la “sacra Sonoma” e abitato dalla tribù dei Pomo. La cosiddetta “Via della Morte” (dove i Pomo compivano riti divinatori e di cremazione) ed altri luoghi di Sonoma sono tuttora oggetto di grande interesse da parte di seguaci di riti neopagani. Queste sette attribuiscono al Bohemian Grove un singolare significato poiché credono sia posto all’incrocio di due “linee esoteriche” che collegano i principali siti sacri di Sonoma.

Il Bohemian Club organizza dal 1899 un elitario campo estivo di due settimane a cui partecipano anche migliaia di invitati, prevalentemente personaggi rilevanti del mondo politico ed economico. In questi incontri si partecipa a rituali pagani, a conferenze e a spettacoli di intrattenimento di vario genere. Il primo sabato del campo estivo si compie il tradizionale rito del “Cremation of Care” (traducibile con “cremazione dell’affanno”) chiaramente di origine occulta: una processione funebre a lume di torcia con uomini vestiti di rosso e con legni appuntiti addosso che concludono il rito con l’apertura di una bara contenente uno scheletro nero di legno vestito da donna, rappresentante appunto il “Care”.

Tra i manufatti presenti nel Bohemian Grove il più rilevante è un enorme gufo stilizzato alto circa 15 metri attorno al quale si svolgono tutti i riti. Il gufo, chiamato Moloch, è anche presente nel logo del Bohemian Club e su altri edifici presenti nel bosco. Moloch è una antica divinità pagana a cui era dedicato un culto che prevedeva anche sacrifici umani. Il famoso anchorman della CBS Walter Cronkite ha eccezionalmente prestato la voce al gufo per i rituali.

Personaggi famosi

Tra i “bohemian” più noti troviamo personaggi del calibro di David Rockefeller, Henry Kissinger, Rupert Murdoch, Alan Greenspan, Stephen Bechtel, William F. Buckley Jr..

Anche presidenti degli Stati Uniti (prevalentemente repubblicani) sono stati membri del Club come Herbert Hoover (che lo definì “the greatest men’s party on Earth”), Dwight Eisenhower, Richard Nixon, Gerald Ford, Ronald Reagan, Bill Clinton, George Bush Senior, George Bush Junior. Tra i politici ospiti del Bohemian Grove si possono citare Dick Cheney, Colin Powell, Donald Rumsfeld, George Shultz, Karl Rove, Al Gore, Newt Gingrich, Tony Blair, Jack Kemp, Caspar Weinberger, Shimon Peres, Helmut Schmidt, Michel Rocard, James Baker.

Nell’estate del 2006 tra i circa 250 invitati erano presenti Rupert Murdoch, Tony Blair, Shimon Peres, Bill Cinton, Al Gore, Newt Gingrich, Colin Powell, Arnold Schwarzenegger, George Shultz, Phil Angelides, Billy Beane, Lawrence Summers, Bono.

Tutti non proprio da considerarsi dei benefattori…

Analisi del logo B.C

Prima di tutto voglio iniziare questo articolo con una provocazione assai forte ai diretti interessati, perche’ in parte, grazie ad elementi indiani, sono riuscito a decriptare il comune sigillo dei Bohemian Club.

Questo e’ il comune sigillo del Bohemian Club. E’ un avvertimento specifico e ben preciso e dice:

“Weaving spiders come not nere” che tradotto in modo letterale diviene: “I Ragni per tessere non vengono qua”.

Ma perche’ questo avvertimento? Perche’ solo alcuni possono leggere quel messaggio, ed ora andremo a vedere cosa significhi nel complesso quella frase con il simbolo del gufo.

Dopo esserci accertati che quello del simbolo sia proprio un gufo e non una civetta, paragone doveroso perche’ questi due animali possiedo un simbolo esoterico completamente opposto, abbiamo trovato la simbologia del gufo perfettamente accompagnata dalla scritta.

I gufi per l’esoterismo, evocano l’oscurità come sinonimo di tenebre e di morte ma (mentre la civetta, con il suo sguardo acuto penetra il buio). Al gufo spetta un significato negativo, come uccello del malaugurio, annunciatore di morte.

Ma per ora teniamo in considerazione che e’ simbolo di buio.

Ora anremo a svelare il vero significato di “Al ragno non e’ permesso venire qua per tessere la sua tela”.

Non e’ stato per niente facile trovare il significato di quella frase, ed essa dimostra che i creatori del B.C. erano persone assai affascinate e acculturare in fatto di esoterismo e simbologie, perche’ la chiave di decripaggio per questa frase va’ ricercata nella cultura Vedica dell’Induismo (sanatana dharma, trad: legge universale).

Il Ragno e la sua tela ha un meraviglioso significato nei veda.

Il ragno nella cultura indiana

La simbologia del ragno nella cultura indiana si differenzia dalla nostra, in quanto il ragno e la sua tela diventano la rappresentazione cosmologica del sole, del principe e della realizzazione spirituale.

A differenza della nostra cultura (e non e’ un caso), nell’ambito della quale il ragno è visto con una valenza negativa, il contesto culturale indiano individua nel ragno un simbolo cosmologico molto importante. Il significato di tutto ciò va rintracciato nella disposizione della tela, che presenta un centro, simbolo del sole che produce i suoi raggi, come il ragno produce i fili della ragnatela. Il ragno si carica di una valenza che possiamo definire solare. Infatti il suo essere in grado di tessere i fili è una capacità che ricorda il sole al tramonto, quando con i suoi raggi sembri che tocchi la terra, dando l’immagine proprio di una tela di ragno.

La tela del ragno indica la tessitura, con un sistema concentrico che dal centro irradia verso la periferia, facendosi rappresentazione dell’uno e del principe che irradia la sua influenza sui molti che lo circondano. Il sole, il principe, elementi che richiamano il contesto della regalità che si manifesta tramite irradiazione del suo potere.

Molto particolare è il significato simbolico che le Upanishad attribuiscono al ragno. Si ritrova l’immagine del ragno che si innalza aiutandosi con il proprio filo e in questo modo riesce a conquistare la libertà. Il filo del ragno diventa così il simbolo della realizzazione spirituale, molto simile a ciò che rappresenta l’albero cosmico come punto di passaggio dalla terra al cielo.

Come vediamo il ragno ha una grande importanza simbolica, luce, liberta’ realizzazione spirituale, albero della vita. Ma non solo in india ragni e tele hanno un significato positivo, basti vedere i famisi “Scudi per gli incubi” nativi americani

Il Sigillo Svelato

Ora il significato del sigillo dei Bohemian Club e chiaro:

“LA LUCE, IL SOLE E I SUOI RAGGI (DIVINO) MAI PENETRERANNO LA NOSTRA OSCURITA’, MAI ENTRERANNO IN QUESTA FITTA FORESTA E NON SONO I BENVENUTI”.

Il Culto di Moloch e il rito “La Cremazione di (per la) protezione”

Che a Bohemian Grove si porta avanti la riutalità millenaria di offerta a Moloch ci sono davvero pochi dubbi Moloch (o Molech o Molekh o Molok o Mal’akh o Melqart in ebraico מלך mlk) è sia il nome di un dio, sia il nome di un particolare tipo di sacrificio storicamente associato al fuoco. Moloch è stato storicamente associato con culture di tutto il Medio Oriente, tra cui gli Ebrei, gli Egizi, i Cananei, i Fenici e culture correlate nell’Africa settentrionale e nel Vicino Oriente. (ndme, perche’ non menzionare anche melek? che dai musulmani e visto come satana?)

Ritenuto dai cananei un dio, la cui sede del culto era Geenna, al quale tributavano sacrifici umani di bambini i quali dopo essere stati sgozzati erano bruciati in olocausto in un fuoco tenuto costantemente acceso in suo onore, col tempo Molok divenne il nome del rituale durante il quale venivano sì bruciati dei bambini (forse i figli primogeniti) ma in modo da trasformarli in una specie di divinità protettrici della famiglia cui appartenevano.

La Bibbia, nell’Antico Testamento (2 Re 23:10; Geremia 7:31), cita alcune volte un certo dio Moloch venerato dai cananei al quale venivano offerti dei bambini in sacrificio (la Bibbia dice “passati per il fuoco”). Sempre la Bibbia indica col nome di tofet il luogo dove avvenivano questi sacrifici. In particolare si trovano riferimenti a Moloch nel Levitico dove Dio comanda di mettere a morte coloro che gli offrono i figli in sacrificio (Levitico 20:2-5) sottolineando l’astio che ancora regnava tra il Creatore e il capo dei Vigilanti. Altre citazioni sono presenti nel Secondo Libro dei Re.

Fonti tra le quali il libro di Enoch e i manoscritti non biblici di Qumran narrano di Moloch, o meglio Molok, come il massimo rappresentante di una razza di angeli decaduti, meglio noti come Vigilanti, i quali scelsero di scendere sulla terra sotto sembianze umane per studiare e amare gli altri figli di Dio (gli esseri umani) andando poi incontro alla loro punizione, inflitta segregando il loro capo, per l’appunto Molok, nelle profondità di un deserto sconosciuto e condannando tutti coloro che lo seguirono a vivere per sempre sulla terra, senza gloria e senza nome. Tutto ciò non prima di aver avuto la possibilità di istruire l’umanità sulle scienze, causa ciò del salto culturale fatto nell’età del bronzo, e nell’aver generato una discendenza chiamata Nefilim. In questi ambiti, Moloch è simile all’angelo caduto Shemhazai, anch’esso un angelo mandato per sorvegliare l’umanità, ma che poi ha creato con le donne umane i Nephilim e ha dato al mondo conoscenze nuove e proibite.

<<Oggi il termine “Moloch” viene usato in senso figurato per designare un’organizzazione o una persona che domanda o richiede un sacrificio assai costoso. Come andremo a vedere, questo ci riporta alla mente eventi come l’11 settembre e l’olocausto>>

Le Origini

Da questa breve ma precisa descrizione storica sul culto a Moloch emergono principalmente 3 dati, 3 parole che ora analizzeremo:

Olocausto, tofet, geenna,

Olocausto

Teniamo da costo questa terminologia perche’ il fuoco e’ l’elemento base dei riti a Moloch, passati e come andremo a vedere anche del presente.

La parola “Olocausto” deriva dal greco ὁλόκαυστος (olokaustos, “bruciato interamente”), a sua volta composta da ὅλος (olos, “tutto intero”) e καίω (kaio, “brucio”)ed era inizialmente utilizzata ad indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. Il sacrificio (dal latino sacrificium, sacer + facere, “rendere sacro”) ט quel gesto rituale con cui dei beni (oggetti, cibo, animali o anche esseri umani), vengono tolti dalla condizione profana e consegnati al sacro, venendo per questo dedicati in favore di una o piש entitא sovrumane, come atto propiziatorio o di adorazione.

Il termine Olocausto definisce originariamente un tipo di sacrificio della religione greca, ebraica e dei culti dei Cananei, nel quale ciò che si sacrifica viene completamente arso. Per estensione, si riferisce anche all’oggetto del sacrificio. Nella Tanakh, יolah è un termine ricorrente, specialmente in occasione di sacrifici rituali, di animali uccisi e bruciati sull’altare del tempio, tesi a sancire un rinnovo dell’alleanza tra il Dio di Israele e il proprio popolo. Nei culti cananei, tenutisi nello specifico nella valle dell’Hinnom, l’olocausto indica il sacrificio umano al dio Moloch.

Questo rito religioso era praticato nelle epoche antica e arcaica sia nel mondo greco sia in quello ebraico come pure in altre civiltà dell’Asia Minore. Nell’italiano antico compare come termine poetico-letterario, derivato dal latino, con il valore metaforico di “sacrificio estremo”, anche in forma aggettivata, ad esempio nella prosa di D’Annunzio che definisce “città olocausta” la città di Fiume dopo i bombardamenti.

Tofet

Il tofet (o tophet) è un santuario fenicio-punico a cielo aperto, consistente in un’area consacrata dove venivano deposti e sepolti ritualmente i resti combusti dei sacrifici e dalle sepolture infantili.

Una zona ristretta dell’area era in genere occupata dalle installazioni per il culto (sacelli e altari). Molti cinerari erano accompagnati da stele con iscrizioni. Si trova di solito in un’area periferica della città, nei pressi della necropoli.

Tofet sono stati rinvenuti a Cartagine, a Hadrumetum (oggi Sousse, in Tunisia), ed in altre città puniche dell’Africa settentrionale. In Italia sono presenti a Mozia e a Gibilmanna, in Sicilia, e a Tharros, a Sulki (oggi Sant’Antioco), sul Monte Sirai, a Nora e a Bithia, in Sardegna.

Un fatto molto strano e non meno che mostruoso è che lo ziklon usato nei campi di concentramento difficilmente portava alla morte, ma solo ad un forte stordimento, dopo di cui, come è noto, le vittime venivano bruciate. Questo, il fatto che la vittima a Moloch doveva comunque essere viva è un’analogia che deve far riflettere sulla complessità dell’argomento. Inoltre come da foto sotto, possiamo vedere la particolare somiglianza tra il monumento alla memoria dei caduti del lager di Treblinka con i monumenti (Tofet) Cartaginesi, dove appunto seppellivano gli immolati a tale culto.

Tofet Cartaginesi

Non è assolutamente azzardato, tenendo conto di tutti gli aspetti descritti in questa ricerca che il club a cui appartenevano Adolf Hitler e soci (società di Thule), avevano in mente di compiere un’enorme forma di sacrificio rituale a Moloch, i fattori che lo compongono ci sono tutti. Adesso, possiamo vedere la seconda guerra mondiale scatenata dal 3° Reich sotto tutt’altro aspetto.

La Thule attinse a piene mani dalle teorie del professore di geopolitica Karl Haushofer, convinto assertore del ritorno della grande Germania e dell’espansione ad est al fine di costituire un solido “spazio vitale” che avrebbe a sua volta garantito il dominio sul mondo, dagli insegnamenti di un singolare monaco cistercense allontanato dalla Chiesa cattolica, Adolf Lanz von Liebenfels, fondatore dell'”Ordine dei nuovi Templari”, una sorta di setta che predicava l’esistenza della razza superiore formata dagli ariani, che erano ritenuti semidei col compito di liberare il mondo dagli ebrei. La Thule si ispirò molto anche al Buddhismo tibetano deformandone i contenuti ed anche alle dottrine esoteriche di madame Helena Petrovna Blavatsky, la celebre medium e occultista, fondatrice della Società Teosofica Internazionale, che sosteneva di essere in contatto telepatico con gli antichi “Maestri sconosciuti”, i sopravvissuti di una razza eletta, che sarebbe vissuta tra Tibet e Nepal, i quali si sarebbero rifugiati in seguito a una spaventosa catastrofe nelle viscere della terra, dove avrebbero fondato una straordinaria civiltà sotterranea, la mitica Agarthi.

La svastica arrotondata a di disco solare

usata dalla Società Thule e dal Partito Tedesco dei Lavoratori

L’eredità ideologica della società Thule fu raccolta dal Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori. Adolf Hitler e il suo movimento forgiarono il loro pensiero e cominciarono la loro scalata proprio all’ombra di personaggi controversi come Glauer ed Eckart.

Il sacrificio dei bambini

Viene citato nella Bibbia nel 2 libro dei Re 23,10 e in Geremia 7,31, come luogo dove i fanciulli erano “passati per il fuoco” in onore del dio Moloch o Melqart. A sacrifici umani alludono anche alcune fonti classiche e la pratica sembrava confermata dal ritrovamento in queste aeree di numerosissime urne in terracotta con i resti di bambini e neonati, mescolati a volte con ossa di piccoli animali. Le iscrizioni si riferiscono al rito denominato molk, relativo al culto di Tanit e di Baal.

Recentemente tuttavia alcuni studiosi tendono a considerare che si trattasse piuttosto di aree di sepoltura separate (spesso infatti sono in prossimità delle necropoli), destinate alle tombe infantili. Anche in altre culture le sepolture dei bambini tendono ad essere separate da quelle degli adulti. Inoltre Tanit e Baal sembrano avere caratteristiche di divinità benevole. Le analisi dei resti ossei sembrerebbero confermare questa interpretazione.

La citazione biblica di un “passaggio nel fuoco” potrebbe riferirsi ad un rito, incruento, di iniziazione degli adolescenti, piuttosto che a sacrifici umani, mentre le fonti classiche, spesso minori, potrebbero essere riferite alla propaganda romana contro la nemica Cartagine.

Studi recenti hanno ipotizzato che, in realtà, Moloch fosse il nome del rito svolto nel Tofet e non del Dio al quale venisse dedicato.Tuttavia la ben documentata presenza, anche al di fuori dell’Antico Testamento del dio Moloch rende questo filone di studi decisamente poco attendibile.

« poiché il Tofet è preparato da tempo, esso è pronto anche per il re; profondo e largo è il rogo, fuoco e legna abbondano, lo accenderà, come torrente di zolfo, il soffio del Signore. » (Isaia 30,33)

« Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel tempio che prende il nome da me, per contaminarlo. Hanno costruito l’altare di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente. Perciò verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si chiamerà più Tofet né valle di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet, perché non ci sarà altro luogo. I cadaveri di questo popolo saranno pasto agli uccelli dell’aria e alle bestie selvatiche e nessuno li scaccerà. » (Gr 7,30-33)

« Così farò – dice il Signore – riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad altri dèi. » (Gr 19,12-13)

« Allora io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere. Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore. » (Ezechiele 20,25-26)

Anche Erodoto, però, trattando dello scontro decisivo di Himera del 480 a.C. dove Gelone di Siracusa, grazie all’alleanza con Terone di Agrigento, riuscì a riportare una storica vittoria sui Cartaginesi in cui Amilcare venne ucciso, le sue navi bruciate e i suoi uomini catturati venduti come schiavi, afferma che Cartagine dovette pagare un pesante indennizzo e che nel trattato stipulato, Gelone inserì che essi dovevano rinunciare ai sacrifici umani e soprattutto all’immolazione dei figli primogeniti nei Tofet.

Geenna

La Geenna (o Gehenna o Gaénna) è una valletta scavata dal fiume Hinnom sul lato sud del monte Sion. Il nome deriva dall’ebraico gē-hinnom che significa, appunto, “valle dell’Hinnom”. Attualmente è tutta edificata ed è un quartiere di Gerusalemme tra i più poveri. Nell’Antico Testamento

Nella valle dell’Hinnom i re di Giuda Acaz e Manasse avrebbero praticato il culto del dio Moloch, al quale, dopo essere stati sgozzati, venivano bruciati in olocausto i bambini. (2 Cronache 28,1-3; 33,1-6; Geremia 7,31-32; 32,35). Il re Giosia volle poi sopprimere sul suo territorio ogni tipo di devozione non diretta a JHWH. Per impedire che in futuro si continuassero pratiche simili, fece profanare il luogo in cui si praticava il culto idolatrico e ne fece più propriamente una discarica di immondizie e cadaveri a cui non veniva concessa la normale sepoltura, dove il tutto veniva bruciato da un fuoco continuo.

Dio avrebbe infatti decretato per bocca del profeta Geremia che la valle di Hinnom doveva servire come luogo per eliminare in massa cadaveri e non per torturare vittime ancora in vita (Geremia 7,32-33; 19,2-11). Quanto dichiara la Bibbia a proposito della Geenna concorda in genere con l’idea tradizionale di fonte rabbinica e di altre fonti: la valle di Hinnom serviva come luogo adibito all’eliminazione dei rifiuti di Gerusalemme. Ad esempio in Matteo 5,30 gaénna ha il valore generico di “mucchio d’immondizie”. Negli scritti rabbinici

Nella Mishnà e il Talmud la valle sarà il luogo della distruzione dei malvagi nel giorno della risurrezione dei morti. Nel Nuovo Testamento V.T. ebraico V.T. greco N.T. greco latino italiano volte nel N.T. Sheol Ades Ades infernus inferno 10 volte Gē Hinnom Ennom Geenna infernus inferno 11 volte

Questo nome ricorre 12 volte nel testo greco della Sacra Scrittura:

Ades: Matteo 11,23 16,18. Luca 10,15. Atti 2,27-31. 1 Corinzi 15,55. Apocalisse 1,18 6,8 20,13-14 Gehenna: Matteo 5,22-30, 10,28, 18,9, Matteo 23,15-33. Marco 9,43-47, Luca 12,5 Giacomo 3,6.

Anche Gesù Cristo associò il fuoco con la Geenna (Matteo 5,22; 18,9; Marco 9,47-48), come fece anche il discepolo Giacomo (Giacomo 3,6), l’unico autore neotestamentario ad aver usato questo termine oltre a Matteo, Marco e Luca (i tre sinottici).

Alcuni commentatori vorrebbero collegare questo aspetto della Geenna con i sacrifici umani che vi si compivano prima del regno di Giosia e, partendo da questo presupposto, sostengono che Gesù avrebbe usato la Geenna come simbolo di tormento eterno. Altri obiettano che, ipotizzando che Dio abbia avversione per una pratica del genere, sembra molto improbabile che il Figlio di Dio, parlando del giudizio divino, abbia preso spunto da questa pratica idolatrica per connotare in modo simbolico la Geenna.

Ad ogni modo pare che Gesù menzioni la Geenna per rappresentare la completa distruzione risultante dal giudizio avverso di Dio, senza possibilità di risuscitare alla vita come anima(Matteo 10,28; Luca 12,4-5. Gli scribi e i farisei come classe erano considerati malvagi e perciò “soggetti alla Geenna”. (Matteo 23,13-33)

L’uso biblico della Geenna come simbolo, a detta di alcuni corrisponderebbe a quello del “lago di fuoco” nel libro dell’Apocalisse (20,14-15)

In dottrina cattolica

Da qui, per similitudine, la Geenna è passata a rappresentare l’Inferno, un luogo profondo, dove regnano sostanze impure, luogo di punizione eterna, dove il fuoco brucia i peccatori. Questo è propriamente il significato che viene attribuito a questa parola in tutto il Nuovo Testamento; a volte essa viene tradotta proprio come Inferno in alcune versioni della Bibbia o, più spesso, lasciata inviariata. Nell’Islam

Anche nell’Islam si afferma che Allah condannerà i non credenti e i peccatori alle sofferenze della Geenna dopo la morte e il giudizio Universale.

In realta’ l’inferno nell’Islam si indica con il termine jahannam, simile all’ebraica ge-hinnom, che come abbiamo visto era il luogo a Sud-Sud Est di Gerusalemme in cui era stato onorato l’idolo di Baal Moloch, il pan-semitico “Signore sovrano” cui venivano bruciate vittime anche umane e che poi divenne una vera e propria discarica.

La frase piu’ ambigua e’ sita nel versetto 35 della sura XIII, detta del Tuono (al-Raʿd ):

«S’assomiglia il Giardino promesso ai timorati di Dio a qualcosa sotto la quale scorrono i fiumi, e i suoi frutti saranno perenni, e la sua ombra. Questa sarà la Dimora Finale di quelli che temono Iddio, ma la Dimora Finale degli empi è il Fuoco»

Il Fuoco nell’ Inquisizione

Almeno nell’apparenza, l’opera di messa al rogo dell’inquisito era un’opera di purificazione passando il peccatore per il fuoco piu’ che una vera condanna, ma in realta’ era una vile repressione del pensiero altrui.

La casa bianca

Da quanto di evince il fulcro della ritualita’ sta proprio nel “passaggio per il fuoco” degli immolati.

come abbiamo visto nel capito “Tofet” il rituale era chiamato “molk”, relativo al culto di Tanit e di Baal.

Tanit

Tanit era la dea che deteneva il posto più importante a Cartagine e significativamente, per una città prettamente commerciale, la sua effigie compariva nella maggior parte delle monete della città punica.

La simbologia legata a questa dea e’ essenziale alla nostra ricerca perche’ essa contiente il fulcri simbolici della massoneria moderna.

Tanit era una delle consorti di Baal ed era venerata come dea protettrice della città e godeva di speciali favori e venerazione da parte dei cittadini di Cartagine e del suo impero.

Il simbolo di Tanit era la piramide tronca portante una barra rettangolare sulla sommità. Su questa barra appaiono il sole e la luna crescente. Questo simbolo può essere osservato nella maggior parte delle steli delle necropoli puniche, dall’Africa Mediterranea, alla Sardegna, alla Sicilia, alla penisola Iberica.Tuttavia secvondo studiosi delle religioni dell’Antichità il cono su cui poggia il disco solare è direttamente collegato alle ambrosie petrae fenicie, cioè le pietre sacre venerate in Libano e nell’Oriente mesopotamico come pure in Israele. La Gran Madre Tanit tra i suoi appellativi divini era anche chiamata Mirionima, ovvero “dai 10.000 nomi”. Appellativo passato alla Iuno Caelestis, che altri non è che Tanit stessa nella forma ellenistico-romana. “Pene Baal” significa “Viso di Baal” ed era una delle epiclesi divine con cui era invocata. Quest’ultimo titolo indicava e le conferiva la prerogativa di avere la precedenza su Baal-Hammon stesso, ma non è detreminato in quale ambito liturgico o teologico ciò avvenisse o in relazione all’altro componente, Eshmun, della triade cartaginese.

Secondo molti autori classici, tra cui Diodoro Siculo, il culto di Tanit richiedeva anche sacrifici umani. Tuttavia l’informazione potrebbe rientrare nella propoganda anti-cartaginese presente nella letteratura latina del periodo repubblicano. Comunque sia, tali riti sembrano confermati dalla presenza, nei tophet dedicati alla Dea di numerosi scheletri di bambini. Alcuni archeologi contemporanei, tuttavia, sostengono che nei tophet venissero sepolti gli infanti morti per malattia, e che i cartaginesi non praticassero sacrifici umani.

Per i cartaginesi, Tanit, che nella vita terrena si pensa fosse stata Didone, era dea della fertilità, dell’amore e del piacere, associata alla buona fortuna, alla Luna e alle messi. Nella mitologia fenicia era simile ad Astarte, la dea madre. Nella religione greca, Tanit era paragonata ad Afrodite, ad Artemide ed a Demetra, dea delle messi e dei raccolti. Nella lingua egizia il nome di Tanit potrebbe essere letto come “Terra di Neith“, e Neith era una divinità legata anche alla guerra.

Baal

Baal fu una divinità della mitologia fenicia, figura centrale della religiosità dell’antica Ugarit. Per i Cananei dell’Antico Testamento il nome fu ereditato, ad indicare sinonimo di dio, e, solamente intorno al XIV secolo a.C., passò a indicare il maggiore degli dèi. Capo degli Dei, non creatore

Ad Ugarit Baal era a capo degli Dei e perciò una figura centrale nel pantheon di questa città. Gli venivano tributati particolari onori come Dio perché garantiva ed apportava la pioggia e la fertilità, ma non è mai stato venerato come creatore di tutte le cose, o come generatore di vita.

AGGIORNAMENTO

In rete stà girando un’articolo singolare sul rapimento di Madeleine Mccan, ve la ricordate?

E la bimba britannica, scomparsa dal Portogallo quando aveva 3 anni e mai più ritrovata.

I suoi genitori erano amici di Tony Blair. Per lungo tempo Scotland Yard aveva investigato sui legami di parentela e su una pista “inglese”.Poi non si seppe più nulla, TUTTO VENNE INSABBIATO.

Tra le centinaia di deposizioni di testimoni portoghesi ed amici della famiglia, in vacanza in quel periodo a Praia de Luz, vennero composti degli IDENTIKIT di persone che si aggiravano nei pressi del luogo dove Madeleine scomparve e si tentò in ogni modo di dare un nome a quei volti.

WIKILEAKS (e ora sappiamo che quando nominiamo questa fonte è meglio DECIFRARLA COME CIA E FBI – NON DEVIATI) HA RILASCIATO UNA SERIE DI MAIL CHE COMPROVANO CHE QUEGLI INDENTIKITS NON FURONO ABBANDONATI ALL’OBLIO DELL’OPINIONE PUBBLICA, ma vennero incrociati con spostamenti di TRE PERSONAGGI CHIAVE DELLA CAMPAGNA DI HILLARY CLINTON, con posizione di ASSOLUTO VERTICE

1) John PODESTA, avvocato e giurista famosissimo negli State, RESPONSABILE DELLA CAMPAGNA PRESIDENZIALE DELLA CLINTON

2)Tony (Anthony) PODESTA, fratello del primo, avvocato e ora imprenditore

3) Anthony WEINER, politco ex membro della House of Representatives, ex marito di HUMA ABEDIN, prima assistente della CLINTON, coinvolta col coniuge nello scambio di centinaia di migliaia di mail, alcune dell quali TOP SECRET, provenienti dai server ILLECITI della Cinton stessa

Weiner si masturbava con il figlio piccolo accanto nel letto, inviando foto compromettenti ad una sua “fiamma”. VENNE BECCATO e i due si separarono. La Abedin ottenne l’affido esclusivo del figlio.

http://nypost.com/…/anthony-weiner-sexted-busty-brunette-w…/

LA QUESTIONE è MOLTO, MA MOLTO GRAVE, questi sono una lobby potente, dedita a sacrifici di massa, pedofilia globalizzata.

Il gergo utilizzato da PODESTA, i minori che RICHIEDEVA, i NEONATI CHE VENIVANO SACRIFICATI A MOLOCH per ingraziarsi il suo favore e far vincere HILLARY CLINTON, gli schiavi del sesso dell’isola privata di JEFFREY EPSTEIN, grandissimo amico DEI CLINTON, DEI DUE PODESTA E DI WEINER, il suo aereo dei “divertimenti”, il LOLITA EXPRESS, dove tutti questi sono saliti, ospiti di Epstein DECINE E DECINE DI VOLTE, IL COMET PIZZA, locale macabro, HIPSTER, LGBT e fortemente satanista, dove per SERATE PRIVATISSIME, si poteva ordinare “pizza”, “hot dogs” o “chicken”, ovvero BAMBINE, BAMBINI e NEONATI.

LA PEDOFILIA è TUTTA INTORNO A NOI SATANISTI-PEDOFILI HANNO UNA LOBBY ARROCCATA AL POTERE IN TUTTO IL MONDO.


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